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stagione 2013-2014, ciclo incontro con l'autore: Palazzina Liberty
giovedì 17 aprile 2014 ore 21

Kinsella contra Dante

serata a cura di Giancarlo Majorino

Presentazione del volume di JOHN KINSELLA, “Divina Commedia. Viaggi attraverso una geografia regionale (Poesie scelte)”, a cura e tradotto da Maria Cristina Biggio.

Saranno presente l’autore, JOHN KINSELLA, poeta nato in Australia nel 1963 e autore di più di cinquanta libri tra poesia, narrativa, saggistica, critica letteraria, scritti autobiografici e lavori teatrali, la traduttrice Maria Cristina Biggio, e l’editore Walter Raffaelli.

Introdurranno Giancarlo Majorino, Tomaso Kemeny e Roberto Mussapi.


John Kinsella (Perth, Western Australia, 1963) ha pubblicato più di cinquanta libri tra poesia, narrativa, saggistica, critica letteraria, scritti autobiografici e lavori teatrali.
Tra i volumi di poesia ricordiamo: The Silo: A Pastoral Symphony (1995), The Hunt (1998), Poems 1980-1994 (1998), Peripheral Light: Selected and New Poems (a cura di Harold Bloom, 2003), Doppler Effect: Collected Experimental Poems (2004), The New Arcadia (2005), Divine Comedy: Journeys Through a Regional Geography (2008), Shades of the Sublime and Beautiful (2008), Armour (2011, Victorian Premier's Literary Award 2012), Jam Tree Gully (2012, Prime Minister's Literary Award 2013) e The Jaguar’s Dream (2012). È stato insignito dei più importanti premi e riconoscimenti tra i quali il prestigioso Christopher Brennan Award, in Australia, per la costante distinzione nell’opera poetica. È Extraordinary Fellow of Churchill College alla Cambridge University e Professorial Research Fellow presso l’University of Western Australia. Ha insegnato per diversi anni in Ohio, negli USA, e ha tenuto numerosi reading poetici in tutto il mondo. Kinsella è anarchico, vegano e pacifista. Vive nella regione del Wheatbelt in Australia Occidentale e, saltuariamente, nei fens, le zone paludose di Cambridge (UK). È fortemente impegnato come attivista ambientale.

Dalla Prefazione:
[...] All’età di quarantacinque anni – dieci più di Dante, il protagonista della Commedia (l’epiteto «divina» fu aggiunto successivamente a un’edizione veneziana del 1555), – John Kinsella ci offre le sue “dis-trazioni” sulle tre cantiche del poema del suo grande predecessore: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Tuttavia, Kinsella conduce il lettore dal “Purgatorio: ravvicinato” al “Paradiso: scissione” e, quindi, al conclusivo “Inferno: centro ricreativo”. L’autore spiega così il suo riordino dell’oltremondo dantesco: “abbiamo creato il nostro stesso purgatorio e dobbiamo disfarlo per sopravvivere. Dobbiamo semplicemente spostarci verso un Paradiso – non si può tollerare l’Inferno, per questo ho iniziato laddove ho iniziato”. [...] Come il lettore può facilmente notare fin dall’inizio, il testo di Kinsella è un esempio perfetto di interdiscorsività, basata su una spigliata familiarità con la rappresentazione dantesca del mondo dell’oltretomba – dove la topografia più originale del poeta medievale si trova nella sua descrizione del Purgatorio, non come appendice transitoria dell’Inferno, ma come una gigantesca montagna situata agli antipodi di Gerusalemme nelle cui cornici le anime vengono purificate dai sette vizi capitali. [...] Il lettore che giunga a Kinsella attraverso Dante, nota immediatamente come il poeta ricorra “alle tradizionali terzine, pur senza far uso della terza rima”, in modo tale che “la struttura resti fedele [al poema di Dante], almeno a livello subtestuale”. [...] Dante avrebbe ancora gioito. Gaudeamus igitur! (JOHN SCOTT)