- giovedì 24 novembre 2016 ore 19:30
LEZIONI ELEMENTARI.
Monologo sul maestro Gabriele Minardi
- serata a cura di Roberto Mussapi
voce recitante Roberto Mussapi
introducono Maurizio Cucchi, Milo De Angelis e Amos Mattio
Lezioni elementari è un monologo in versi, edito da “I quaderni de La Collana”, diretta da Maurizio Cucchi: “un monologo- scrive il curatore- che è soprattutto il racconto sensibilissimo e ricco di figure e quotidiani eventi di un tempo remoto, quello dell’infanzia e della scuola (…) un microcosmo dentro la vastità del cosmo, un proiettarsi dell’uno nell’altro nel tempo non-tempo dell’umana memoria.”
Cher Roberto, mon ami Alain Madeleine-Perdrillat a déjà terminé la traduction de ce grand poème, je l'ai dans mon ordinateur et je la trouve très belle, autant que fidèle. Destinée à paraître dans une revue très respectée, "Conférence", ce sera un événement majeur dans la réception de votre oeuvre en France.
Bien à vous,Yves Bonnefoy
Lezioni elementari è un monologo teatrale, in versi, scritto anni fa.
Lo interpretai a Cuneo, in un circolo culturale, vicinissimo alla Scuola Elementare Soleri, dove vissi la mia avventura con il Maestro e i miei compagni.
Dopo qualche anno lo pubblicai presso l’editore Stampa 2009, nella collana diretta da Maurizio Cucchi.
Ho subito immaginato Lezioni Elementari per la scena teatrale.
Se dovessi scegliere una sola frase che potrebbe definire il senso di questo mio poema per teatro, citerei il poeta Emilio Zucchi: “Una strana e felice fusione tra il tuo Il Cimitero dei Partigiani e La classe morta di Kantor.”Roberto Mussapi
“Un monologo, questo di Roberto Mussapi, che è soprattutto il racconto sensibilissimo e ricco di figure e quotidiani eventi di un tempo remoto, quello dell'infanzia e della scuola, nel quale ognuno potrà godere della felicità di ritrovarsi, di ritrovare il sentimento vivo di un passato, il proprio, nei suoi tratti più impressi nella memoria. Ecco allora I nomi e i volti dei compagni di scuola, i temi in classe e le partite, la saggia regia educativa del maestro, al quale il poemetto è dedicato: un personaggio centrale nella crescita dell'io narrante, il cui felice consenso diverrà un solido modello di riferimento. Mussapi lavora su un doppio registro, e cioè quello orizzontale, narrativo-prosastico del vero e proprio racconto, e quello verticale, lirico-meditativo, eppure a sua volta descrittivo e concretissimo, dei corsivi sull'Universo e il suo aperto formarsi. Un microcosmo dentro la vastità del cosmo, un proiettarsi dell'uno nell'altro nel tempo non-tempo dell'umana memoria.”
Maurizio Cucchi prefazione al volume in I quaderni della Collana
“Il maestro Minardi ha aperto una strada e ha indicato la rotta da seguire, ha puntato il dito nella direzione di ciò che sarà il destino di Roberto Mussapi, la poesia.
L’avventura della poesia, dedicato a Gabriele Minardi, un libro emblematico in cui il poeta racconta la propria formazione, le scoperte, le passioni e il definirsi della sua impresa: quell’avventura fu coltivata, propiziata, favorita, sui banchi di scuola, il Maestro aiutò il bambino a trovare la sua strada perigliosa, con le sue letture dei grandi scrittori contemporanei e la sua continua esortazione a cercare nella vita dei valori che la trascendessero, in forma e con strumenti umani.
Lezioni elementari è quindi un monologo in versi, un genere che Mussapi ha praticamente reinventato nella letteratura italiana e che ha creato una spontanea scuola poetica e una tendenza creativa di questi anni, e in quanto tale avrà realizzazioni sceniche teatrali.”
Fabrizio Pagni, dalla Presentazione
“Racchiuso all’interno della rievocazione del passato, a sua volta favorita dalla contemplazione di una vecchia fotografia, si nasconde infatti un poemetto nel poemetto, squarci di quella cosmogonia scolastica che spontaneamente riaffiora perché tornare all'infanzia significa confrontarsi di nuovo, e sempre, con la penombra arcana del principio.
«Il bambino non è ancora nato del tutto, è nascente», scrive Mussapi fissando l'orizzonte di questo e di tanti altri suoi componimenti (anche il capolavoro Gita meridiana, in fondo, è la cronaca di un cominciamento impossibile, eppure immanente e reale)”
Alessandro Zaccuri (Avvenire, 17 gennaio 2016)
“Ecco rivivere letteralmente da una fotografia di gruppo, un mondo: la storia di una classe elementare degli anni sessanta; si srotola nelle pagine il momento dell’apprendistato iniziale che è apprendimento oltre che intellettuale anche fisico (…) Ed è toccante entrare nel vasto pronunciamento di questo poema, dove in fotogrammi essenziali eccoli assorti nella luce iniziale dell’ascolto, Dutto, Odasso, i gemelli Chirilli, Sigismondi, Tallone, seguire il maestro nelle letture di Hemingway, Montale, Ungaretti, Sbarbaro e poi misurarsi nella lotta libera perché occorre coltivare il corpo non solo lo spirito. Minardi sembra pensare come gli antichi che non distinguevano tra pensiero e pratica ma avverte: “Se qualcuno batte la testa e sanguina io perdo il suo posto…/”.
Guido Monti. In Poesia, di Luigia Sorrentino. Il primo blog di poesia della Rai, December 19, 2015
“Un amore che comprende la dimensione della perpetua formazione: sarà, d'altra parte, un caso che, lo scorso anno, Mussapi abbia pubblicato uno stupendo e moralmente nobile poemetto incentrato sulla grandezza didattica e umana del proprio compianto maestro elementare, Lezioni elementari - Monologo sul maestro Gabriele Minardi”
Emilio Zucchi, La gazzetta di Parma
“Il monologo Lezioni elementari è dedicato a Gabriele Minardi, il suo maestro delle scuole primarie, ex partigiano, che insegnava autori contemporanei: Sbarbaro, Montale, Ungaretti, Fenoglio, Hemingway. Un insolito Maestro di vita e cultura, sicuro modello di riferimento, che lo incoraggiò a scrivere con nota di merito per lo svolgimento di un tema. Il poemetto procede per riscoperte di volti e nomi dei compagni, appannati o dimenticati dopo mezzo secolo, grazie a una vecchia fotografia della classe, e per cronache di eventi quotidiani dell’infanzia quali i tornei di lotta libera e le partite di calcio, che il maestro costringeva a giocare fino allo sfinimento, ma sempre con lealtà, per farli divenire piccoli uomini, pronti a seguire gli ideali di giustizia, libertà e coraggio. A intervalli, tra un ricordo e l’altro, trovano spazio momenti lirici di intensa meditazione, folgorazioni sul senso e l’origine dell’Universo.”
Franco Manzoni, Il Corriere della sera
Attraverso la poesia di Mussapi, un suo giovanissimo allievo con grembiule e calzoni corti, Gabriele Minardi esce dalla dimensione storica (benché tanti possano ancora dire di "averlo conosciuto di persona") per entrare in una dimensione mitica. Diventa così l'archetipo del maestro, un personaggio mitico, ponendosi, rispetto alla scuola elementare, come Ettore Fieramosca rispetto alla "cavalleria": un eroe fuori dal tempo.
Amos Mattio